Rab

/ MUSICA E TEATRO

Inclusione sociale, giochi e riciclo creativo. Spazio Rab “Questo non è un bar” è il luogo dove entri a fare colazione, poi decidi di rimanere a lavorare e alla fine chiami gli amici per raggiungerti a fare aperitivo.

Sei tirocinanti con disabilità intellettiva contribuiscono a creare un clima amichevole e familiare, lo spazio perfetto per assistere a piccoli eventi artistici e musicali.

Corso San Gottardo 41, Milano
INDICAZIONI ➔

SITO WEB ➔

Orari d’apertura
Lunedì 13—21
Martedì / Mercoledì / Giovedì / Domenica 9.30—00
Venerdì / Sabato 9.30—02

Come arrivarci
Bus 71, tram 3 — Corso San Gottardo Via Lagrange
Bus 59 — Via Tabacchi Via Balilla

—Valentina, bionda platino, frangetta audace quanto il suo progetto per Rab. Dopo anni di lavoro in una cooperativa nella periferia hard core di Giambellino, è diventata una dei soci del bar non bar. Per lei diritto universale al lavoro è sinonimo di inclusione sociale.

Vi ho già preparato dei tramezzini. Immagino abbiate fame!

Quando nasce Rab e con quale scopo?

Abbiamo aperto nel 2015, ma eravamo una squadra affiatata e già da anni lavoravamo nell’ambito della disabilità in Giambellino, nella periferia hard core. Questo spazio lo usiamo in collaborazione con WeMi, qui ci sono gli sportelli del sistema di servizio domiciliare del Comune di Milano. Ci hanno proposto questo spazio che era libero e abbiamo accettato, si è rivelata una scelta vincente come zona.

Attenziò, zucca sbró 🎃 🍹 #uanderfool #rabquestononeunbar

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Noi avevamo arriviamo tutti dall’esperienza di volontariato in “Handicap…su la testa!”, un’associazione che lavora per l’integrazione sociale di persone con disabilità. E qui abbiamo continuato con la stessa visione, formare ed includere attraverso il lavoro. Al momento abbiamo 6 tirocinanti, tutti con disabilità intellettiva.

Molti dei nostri ragazzi non hanno mai lavorato, molti sono stati educati con l’idea non di non poterlo fare ed è una discriminazione enorme, un limite per la crescita emotiva e culturale della persona. La volontà è quella si di generare lavoro ma anche di promuovere socialità, cultura, scambio, relazioni. Il nostro obiettivo è regalare un po’ di benessere grazie alla valorizzazione delle relazioni sociali. Anche attraverso un profitto sano. Etico. Le due cose possono coesistere.

Quale pensi sia il valore per i clienti di interagire con tirocinanti con disabilità?

C’è molto pregiudizio. Se i ragazzi fanno qualcosa di sbagliato e li riprendiamo i clienti dicono sempre di non preoccuparsi, che non fa niente. Ma non è giusto, se non stai facendo il tuo lavoro e lo sai fare, hai il diritto di essere corretto. Tra l’altro ci facciamo delle grandi risate, sono dei personaggi, simpaticissimi. Credo che qui le persone possano imparare a trovarsi più a loro agio con la disabilità e la diversità.

È un posto particolare, accogliente. Da dove arrivano questi oggetti?

Le cornici ai lati del bancone le abbiamo prese un po’ alla volta ad una bancarella del mercato in Papiniano. Amiamo gli oggetti che hanno una storia, è tutto arredamento di recupero. Spesso sono i clienti stessi a dirci che hanno dei pezzi che potrebbero interessarci, ci invitano a casa loro, nelle soffitte a prendere quello che ci è utile. Vecchie lampade e credenze da casa della nonna, qui c’è di tutto.

In che modo questo luogo incoraggia la creatività del quartiere?

Abbiamo sempre una mostra in corso. Pittura, fotografia, incisioni, poesia visiva, c’è sempre qualcosa di esposto qui. Spesso ci capita di passare per i tavoli, vedere un ragazzo che disegna e chiediamo se gli piacerebbe mettere a disposizione qualche disegno o se vorrebbe farci la vetrina. Abbiamo anche musica e teatro, facciamo piccoli spettacoli di cabaret.

Rab ospita band, dj-set, artisti di generi diversissimi, dal jazz al reggae, alle lavorazioni sperimentali. Proiettiamo anche dei video.

Ascoltiamo un sacco di musica diversa e quindi nel locale c’è sempre musica, buona musica direi.

Chi viene da Rab?

I clienti di Rab sono tanti e diversi. Dipende dall’orario. Nel weekend abbiamo molte famiglie con i bambini. Apriamo tardi, quindi c’è chi viene qui a fare la colazione lunga. E magari rimane fino a pranzo, si trova bene e resta fino a cena. Molti vengono a lavorare o studiare qui, cerchiamo di tenere prezzi più bassi rispetto allo standard della zona perché tutti possano venire qui e rimanere quanto vogliono. La nostra è un’economia solidale. Se non hai soldi puoi entrare lo stesso, ci sono sempre dei caffè sospesi. Mettiamo a disposizione wi-fi e stampante. Se uno vuole può anche prenotare il posto per tutto il giorno.

Per i freelance Rab sta diventando una seconda casa. Abbiamo anche libri, riviste di settore, quotidiani, graphic novel e fumetti. E poi i giochi da tavolo non mancano mai. La sera arrivano più che altro giovani, per fare aperitivo oppure per le serata speciali con le band e il cabaret. La nostra barista fa dei cocktail molto particolari, alcuni inventati da lei e veramente buoni.

Vi consiglio “Amore Alcolico”, è un po’ piccante.

Cosa vorrebbe aggiungere riguardo alle particolarità di questo luogo?

Avrete notato la mela sul soffitto e il quadro sul bancone, sono citazioni a Magritte. “Questo non è un bar”, ma una serie di luoghi e progetti che prendono vita e si intrecciano insieme. Non è un bar, non è un caffè letterario, non è un coworking, non è una cooperativa sociale o un ufficio… é molto di più, è uno spazio di comunità e di riferimento per tutto il territorio.

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