Walden Caffè Letterario

/ LETTURA

Legno, libri e tanto verde. Walden è un caffè letterario intimo e accogliente, un rifugio verde a due passi da Corso Ticinese. Le poltrone e i barattoli di biscotti ricordano il salotto della nonna, ma ai tempi dell’indie italiano!

Cappuccini alla cannella, insalate di quinoa e libri di piccole case editrici indipendenti. Anche l’aperitivo è nostrano e rigorosamente vegan, in accordo con i forti valori di sostenibilità del locale. Che tu sia lì per leggere, lavorare o incontrare un vecchio amico, aspettati di trovare tanti compagni a quattro zampe.

Via Vetere 14, Milano
INDICAZIONI ➔

SITO WEB ➔

Orari d’apertura
Lunedì chiuso
Martedì / Giovedì 10—00
Venerdì / Sabato 10—02
Domenica 09—02

Come arrivarci
M2—S. Ambrogio
M3—Missori
Tram 3—Colonne di S. Lorenzo
Bus 94—Colonne di S. Lorenzo

Delis, barista e libraia. Libro preferito “Manifesto Queer Vegan”. Ci ha raccontato di avere una citazione de Lo Stato Sociale tatuata sul piede e di essere tornata da un loro concerto con il labbro spaccato. Tutto questo mentre sorseggiava un cappuccino alla cannella.

Grazie mille per avermi aspettato. Il locale di solito apre alle 10 la mattina, ma come avete visto la saracinesca è sempre mezza alzata e la porta sempre aperta mentre Chiara sta cucinando nell’altra stanza.

Tranquilla, siamo arrivati un po’ prima e abbiamo provato a bussare. Stavate cucinando quindi abbiamo scostato la porta per chiamare qualcuno.

Avete fatto benissimo. Lasciatemi solo alzare le saracinesche e sistemare un attimo, a breve arriverà un po’ di gente.

Perfetto, sono pronta. Mi accomodo qui?

Si guarda è già tutto pronto. Ok Delis. Da quanto tempo lavori da Walden? E qual è il tuo ruolo nell’attività?

Lavoro qui da fine agosto, ho iniziato come barista e libraia, un ruolo ibrido. Ora però sono bar manager.

Abbiamo sentito pronunciare il nome del locale in almeno tre modi diversi, qual è la pronuncia corretta e da dove deriva il nome?

“Uolden”, viene da Walden Pond, un lago degli Stati Uniti nonché titolo del libro a cui è ispirato questo locale che si chiama “Walden ovvero vita nei boschi” di Thoreau.

In che modo il libro ha ispirato il locale?

In tutto. Il volume è uno dei libri ispiratori della filosofia di vita di Leonardo Caffo, uno dei soci fondatori.

Abbiamo selezionato la vostra attività tra le realtà che promuovessero attività creative sul territorio, si trova in accordo con questa definizione? In che modo pensa che Walden incoraggi la creatività?

Assolutamente. Questa settimana abbiamo eventi da adesso fino a sabato. Letture di libri ad alta voce, anche letti da me come libraia. 

Ho scelto di invitare diversi rappresentanti del mondo del libro: un rappresentante di una casa editrice, uno scrittore e poi la terza lettura sarà fatto da un lettore volontario, preso dal pubblico, a proposito di integrazione e assimilazione. 

Domani inauguriamo un corso di inglese che verterà sulla versione in lingua originale di “Walden” e la presentazione di una rivista.

Abbiamo esplorato un po’ l’ambiente mentre aspettavamo. Che tipo di libri troviamo qui?

Il problema di essere una libreria molto piccola è che devono essere fatte delle scelte. La nostra è stata quella di veicolare dei suggerimenti, cioè di recuperare il rapporto che c’è tra il cittadino e la libreria di fiducia.

Quindi qualcuno che viene qui, spera di trovare qualcosa e non viene per trovare un titolo specifico. Viene qui e deve essere incuriosito, così si crea questo rapporto di fiducia. Quello che trovi in questa libreria è una scelta mia, quasi fosse un consiglio.

Abbiamo tutta una parte di saggistica, narrativa, una piccola parte dedicata alle scienze sociali, e poi c’è la parte dedicata ai bambini. Un’altra sezione è quella dedicata all’architettura e al design che influenza tutto l’ambiente circostante e gli oggetti che lo popolano. E’ comunque in continua riorganizzazione perchè ci sono nuove case editrici: adesso stiamo aspettando una piccola siciliana che ci manderà sostanzialmente tutto il catalogo. Essendo case editrici molto piccole ha senso presentare l’intera collana perché si trasmetta la loro idea editoriale.

Quindi direi varia, non c’è tutto: per esempio l’altro giorno cercavano dei libri di economia, e non ci sono! L’idea essenziale è questa, di trasmettere e veicolare dei suggerimenti, o comunque un nostro posizionamento.

Quali sono tre cose che non posso assolutamente perdermi qui?

L’aperitivo! Perchè si crea un’atmosfera un po’ intima, tranquilla: da mangiare offriamo delle stuzzicherie molto buone, una focaccia strepitosa. Ma in più non c’è la burrasca che si trova in altri locali milanesi, quindi anche rispetto a dove lavoravo prima ho imparato ad apprezzare poche cose ma buone. L’aperitivo che organizziamo è molto piacevole.

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L’hai in parte già accennato, perchè scegliere un menù vegetariano, o vegano?

Vegetariano e vegano, ma stiamo provando ad andare verso il total vegan. Perchè? Dovessi leggere il libro dal quale il locale prende il nome, ovviamente Thoreau è un sostenitore dell’alimentazione vegetale, e comunque ci inseriamo in un’idea di ecosostenibilità: filosofia che condividiamo io ed uno dei soci, entrambi vegani.

Vedere una fetta di prosciutto qui dentro sarebbe stato assolutamente insensato, quindi abbiamo scelto di tagliarci fuori una fetta di clientela, perché spesso quando organizziamo i bouffée apposta personalizzati, tanti non ci scelgono perché non c’è il tagliere di salumi: spallucce e continuiamo per la nostra.

Se ti dovessi chiedere di parlare del locale a qualcuno che non c’è mai stato, perchè dovrei venire e cosa trovo di diverso rispetto ad un altro caffè letterario di Milano?

Beh io punto ancora una volta tanto sull’atmosfera che si crea. Non so se avete avuto modo di cogliere questa cosa, oltre a Chiara, la cuoca, ci sono altre due ragazze ed un ragazzo, e siamo una squadra: ci aiutiamo e secondo me questa cosa si trasmette ai clienti. E devo dire, avendo lavorato in altri posti, non è semplicissimo creare tutto ciò. L’attenzione che poi si riversa nei clienti è diversa.

Qui c’è più un’idea di quiete, e secondo me è un aspetto che alcune persone vorrebbero ricercare.

Hai parlato persone che vengono a prendersi un momento di tranquillità o a lavorare. Chi viene qui a Walden?

A lavorare e a studiare soprattutto ragazzi, a partire dagli universitari, qualcuno delle superiori. Molte volte si instaurano dei rapporti particolari, perchè vengono dal mattino e rimangono quasi fino all’orario dell’aperitivo. Altri vengono e consumano la colazione e poi vanno, però è sempre una popolazione abbastanza variegata, anche se penso tutti si trovino bene.

Ok. Noi abbiamo finito. Vorresti aggiungere qualcosa?

Sicuramente siamo in una fase di riorganizzazione: c’è stata un grande cambio di personale, stiamo facendo dei cambiamenti a livello di offerta, in alcuni casi la stiamo un po’ focalizzando. Stiamo aprendo un po’ più tardi, abbiamo tolto la cena per concentrarci sull’aperitivo… A breve ci sarà l’inaugurazione di una cocktail list, per cui ci sono tante novità work in progress.

Quindi direi che questa è una fotografia che potete avere del locale in questo momento, con tante potenzialità. Quindi vi consiglio di tornare a vedere tra un po’ cosa sta diventando e come sta cambiando questo posto, e che evoluzione sta seguendo, proprio come qualcosa di vivo.

Ultima domanda. Se vengo a Walden una volta: cosa leggo? Cosa mangio?

Una cosa che trovate sempre è la focaccia dell’aperitivo, davvero spaziale. Se invece venite a pranzo, vi direi un piatto vegano per trarre soddisfazione da cibo che non contiene animali per almeno una volta. Solitamente il cibo vegetariano o vegano è associato a piatti insapori, privi di attrattiva, quindi vi consiglio di venire qui e prendere uno di quelli per rimanere stupiti.

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Grazie mille Delis. E’ tutto.

Grazie a voi. Vi preparo un caffè?

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